sabato 29 marzo 2008

Dio salvi l'Alitalia

Ormai la campagna elettorale si è ridotta a due grossi temi: par condicio e crisi Alitalia. Sporadicamente si sente di abbassare le tasse, alzare i salari, dimezzare le aliquote, di Italia messa in ginocchio e cittadini a 90°. Ma sembra che i veri problemi siano che i partiti piccoli non hanno visibilità, quelli grandi ne hanno pure troppa (tra servizio pubblico e privato, nel senso di proprietà privata).
C'è chi si paragona a Zapatero ma non andrà oltre il 4%, chi cerca voti nei campi Rom e tra i gay pur di raggiungere il quorum, chi gira in pulmann l'Italia, chi sta sempre nello stesso teatro con le stesse facce intorno e gli stessi giornalisti che gli fanno sempre le stesse domande, ma nessuno, e dico nessuno, ha finora detto come aiuteranno, se mai lo faranno, le migliaia di famiglie che sono in difficoltà. Esisteva un tesoretto che doveva essere destinato alle famiglie; dov'è finito? Possibile mai che si debba discutere di spazi in tv piuttosto che usare quei pochi minuti che si hanno per dire realmente cosa si vorrebbe fare (il condizionale è d'obbligo)?

Abbiamo un'emergenza rifiuti che sembra sparita dai tg, tranne che dal tg4, ma non sappiamo che fine hanno fatto i rifiuti e che fine faremo noi, visto il cosidetto allarma diossina. La Cina ha bloccato le importazioni di mozzarella dopo che la C.E. ha rassicurato che non ci sono problemi (o non dovrebbero esserci....), e così Singapore. Provocatoriamente direi di lasciarli mangiare il loro riso e il loro pesce del fiume Giallo, uno dei fiumi più inquinati al mondo. Di respirare il loro smog, tanto che Pechino somiglia sempre di più a Londra. E se proprio non ci vogliono stare nella nostra monnezza se ne tornassero da dove sono venuti!
Ma di questo, tranne al tg4 o studioaperto, non se ne parla. Sto aspettando i 2 pretendenti al trono che vengano a Napoli per vedere come affronteranno l'argomento.

Sia chiaro, il problema Alitalia è un problema grosso, che affonda le radici in anni di cattiva gestione di una delle migliori compagnie aeree al mondo e oggi ridotta a meno di una qualunque compagnia di voli charter low-coast. Ma c'è altro in Italia oltre alla vita di tanti dipendenti tra Alitalia e indotti vari.

Per questo prego Dio, e sono anni che non prego più, di salvare l'Alitalia, in modo da poter avere la mente sgombra per affrontare gli altri problemi che ci sono.

E non fa niente che questa soluzione porti il nome di questo o quell'altro imprenditore. Se l'intenzione è quella di fare in modo che l'Alitalia resti la Nostra compagnia aerea, e mantenga i livelli occupazionali, senza voler fare i soliti giochetti delle 3 carte, con aiuti statali e comunitari per poi sparire nel nulla e lasciare le cose peggio di prima, se, ripeto, chiunque subentri, abbia ottime intenzioni, ben venga questa fantomatica cordata italiana.

Ma attenzione a non tirarla troppo sta corda....

3 commenti:

STANLIO ha detto...

Ho letto il tuo commento (anzi il copia e incolla ke fai) è assurdo nn riuscire nemmeno a scrivere ciò che si pensa.

Stanlio

Frank De Bour ha detto...

Un conto è fare un semplice copia e incolla e spacciarlo per cose proprie, un conto invece riportare un articolo e citare la fonte. Non capisco cosa ti dia fastidio in quello che scrivo e nemmeno mi interessa. Scrivo quello che mi pare e non ho affatto la pretesa di piacere a tutti tantomeno a te.

Anonimo ha detto...

Gente..... ecco l'esempio lampante di una persona che vuole e spera che tutti gli dicano di si.

mi ricordi una vacchia commedia di De Filippo che si intitolava "DITEGLI SEMPRE DI SI"